La tecarterapia o diatermia appartiene alla categoria delle termoterapie ed il suo acronimo sta a significare Trasferimento di Energia Capacitivo e Resistivo.
Ne beneficiano tutte quelle situazioni dove si è in presenza di un’infiammazione e se ne vuole velocizzare la risoluzione, o dove si riscontra rigidità muscolare (e ne si vuole il suo rilassamento) o articolare (come in una riabilitazione post-operatoria. In sintesi, la tecarterapia facilita la circolazione sanguigna nei tessuti congestionati dall’infiammazione, permettendo dunque un netto miglioramento del movimento articolare e della funzionalità muscolare.
Purché correttamente applicata, le sue indicazioni in campo fisioterapico sono le più varie, potendo fungere da ottimo compendio ad altre applicazioni mediche. Da sempre, infatti, il calore viene utilizzato come mezzo curativo con forme di applicazione che spaziano dalla più semplice alla più sofisticata (basti pensare alla semplice borsa dell’acqua calda, al sole con le sue radiazioni e alle terapie radianti con vari mezzi fisioterapici).
Ogni processo biologico riparativo necessita di energia e spesso il calore è il coadiuvante par excellence per accelerare la guarigione del paziente. Il quesito tecnico che ci si era da sempre posti, era come portare tale calore non solo in profondità e in tutti i tessuti ma anche nelle giuste quantità, raggiungendo altresì in modo controllato le temperature necessarie senza d’altro canto danneggiare i tessuti superficiali. Ciò non è stato possibile fino all’avvento della tecarterapia. Sfruttando le proprietà dell’elettromagnetismo a radiofrequenza, l’innovazione di questo macchinario risiede nel creare (e non portare), come nessun’altra terapia fisica è in grado di fare, calore in tutti i tessuti (muscoli, legamenti ed ossa) risultando dunque efficace e priva di rischi.
Il modello Imperium 180 utilizzato nel mio studio è unico nel suo genere perchè permette, grazie ad un brevetto della Ditta Brera, di decidere e monitorare esattamente la temperatura che dovrà raggiungere la zona da trattare aumentandone l’efficacia e la sicurezza rispetto ai comuni elettromedicali in commercio.